
Prendere decisioni è un processo che metti in atto più volte al giorno, spesso inconsciamente.
Prendi una decisione quando decidi di alzarti dal letto, quando scegli cosa mangiare a colazione, quando definisci che maglia metterti. Prendi decisioni più importanti quando scegli se dare le dimissioni o rimanere in azienda, quando acconsenti a sposare il tuo partner o quando valuti se vale la pena dedicare tempo ed energie a quell’amica che ti chiama solo quando hai bisogno.
Indice
Prendere decisioni: cosa ne pensa il corpo
Forse non lo sai, ma i responsabili della tua capacità di scelta sono due: la Cistifellea e l’Intestino Tenue.
Sono loro che, se sono in forma, ti permettono di superare la paralisi dell’indecisione e di scegliere cose che fanno bene a te.
La Cistifellea si occupa di renderti più semplice la scelta, rendendoti decisa e non bloccata nell’indecisione cronica (ad esempio quando non sai di che colore comprare una maglia, o quale parcheggio scegliere, ecc ecc).
L’Intestino Tenue è forse ancora più importante perché è quello che, invece, ti aiuta a scegliere situazioni, persone e emozioni che ti fanno bene davvero e che non ti siano dannose (ad esempio il partner giusto).
Perciò la cosa più importate è, prima di tutto, assicurarsi che Cistifellea e Intestino Tenue siano in forma e in grado di supportarti.
Come si prendono le decisioni
Tutti noi prendiamo decisioni continuamente, giuste o sbagliate che siano, non è qualcosa di cui possiamo fare a meno. Quello che cambia, però, è COME le prendiamo: quali sono, cioè, gli aspetti che influiscono sul nostro processo decisionale e che ci portano a fare una scelta.
Anche se non te ne rendi conto, il modo in cui prendi una decisone è un pattern: è cioè un comportamento che si ripete sempre uguale, che fa parte di te e di come sei fatta e che difficilmente cambierà in modo spontaneo.
È qualcosa che fa parte di te, come il colore degli occhi, contro cui non ha senso lottare: è meglio invece nutrire il tuo modo di decidere, in modo che tu possa essere sempre in pace con i tuoi pensieri.
Prendere decisioni: tre tipi di processo
Quando si tratta di prendere decisioni non siamo tutti uguali: ci sono persone che sono più pratiche, persone che si affidano all’intuito, e persone che devono pensarci su.
Non c’è un modo giusto o uno sbagliato, è semplicemente una questione di come si è fatti.
Sapere qual è il meccanismo che aiuta a decidere, è utile per te stessa e per rapportarti con gli altri:
- per te, perché se sai come scegli puoi permetterti di prenderti il tempo che ti serve, di non forzarti e di seguire la tua natura;
- per il tuo rapporto con gli altri perché se sai come prendono le loro decisioni è più facile sviluppare relazioni più autentiche.
I tre gruppi
Le persone si dividono in 3 gruppi, in base al loro processo decisionale:
- mentali
- pratici
- istintivi
Ecco come si fa a capire a quale gruppo appartieni.
Il “calcolo” per individuare a quale gruppo appartieni è molto semplice e non necessita di strumenti particolari.
- Per prima cosa, individua il punto medio dell’attaccatura dei capelli. Da qui, misura la distanza che c’è fino al bordo superiore del sopracciglio.
- Poi, misura la distanza che c’è tra il bordo superiore del sopracciglio e la base del naso.
- Infine, misura la distanza che c’è tra la base del naso e la parte sotto il mento.
La parte che risulta più lunga è quella che determina come fai a prendere decisioni.

Mentale

Se la distanza maggiore è tra l’attaccatura dei capelli e il bordo superiore del sopracciglio, rientri nel gruppo dei mentali.
come prendono decisioni
I mentali parlano molto. Bisogna chiedere cosa pensano e cosa sentono, e decidono meglio se hanno tutte le informazioni di cui hanno bisogno.
Devono avere il tempo di pensare prima di decidere. Se vengono incalzati dicono di no, anche se non lo pensano.
Con loro bisogna:
- chiedere cosa pensano
- dare molte informazioni
- lasciare il tempo di decidere
Pratico

Se la distanza maggiore è tra il bordo superiore del sopracciglio e la base del naso, rientri nel gruppo dei pratici.
come prendono decisioni
I pratici devono risparmiare qualcosa: o soldi, o tempo o energie. In genere sanno come risolvere un problema e sono efficienti, non perdono tempo e decidono in fretta.
Con loro bisogna formulare la richiesta sotto forma di soluzione di un problema, ad esempio: “questo risolve qualcosa per te?” oppure “pensi che questo possa funzionare?”.
Il loro processo decisionale è rapido: se la soluzione li convince, non devono pensarci su.
Istintivi

Se la distanza maggiore è tra la base del naso e il punto in cui finisce il mento, rientri nel gruppo degli istintivi.
come prendono decisioni
Gli istintivi decidono ancora più in fretta dei pratici, perché non hanno bisogno di confrontarsi con l’esterno: a loro basta seguire quello che dice la pancia.
Sono fortunati: si fidano del loro istinto e hanno quasi sempre ragione.
Non bisogna mai chiedere perché, loro sanno già che è la cosa giusta; al massimo si può chiedere come si sentono, o se quello che hanno deciso li fa sentire bene.
Se due parti sono uguali
Succede spesso che ci siano due parti molto vicine tra loro: in questo caso si è persone inclini a trovare dei compromessi tra le due parti. Ad esempio, se si è sia istintivi che pratici, la situazione classica è: “Mi piace quella borsa, ma non posso permettermela. Come potrei permettermela?”. La decisione è quindi un compromesso tra le due parti in gioco.
Curiosità: quando si hanno due parti si tende a trovare un partner che ha la parte mancante. In questo caso è ancora più importante conoscersi bene, altrimenti può risultare difficile capirsi.
Se tutte e tre le parti sono uguali
Quando succede di avere tutte e tre le parti simili, il processo decisionale è più lungo: ci si sente insicuri e confusi finché tutto non è allineato perfettamente.
In questo caso, prima di decidere bisogna aspettare che tutte e tre le parti siano a posto: il livello mentale, quello pratico e quello istintivo. Potrebbe volerci di più, ma se è il tuo caso è meglio non affrettare i tempi.
E tu?
In quale gruppo ti ritrovi? Sei più mentale, pratica o istintiva?
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