Quando ci si approccia a un’alimentazione più naturale è normale venire travolti da una serie di ingredienti di cui si conosce poco o nulla.
Indice
Cos’è il gomasio
Il gomasio è il condimento da tavola per eccellenza della cucina macrobiotica e naturale. Non è altro che un mix di sesamo e sale, entrambi di ottima qualità.
È proprio l’equivalente del salino messo sul tavolo: il sale, se ingerito “crudo”, cioè non aggiunto in cottura, ha un effetto urticante sul corpo perché irrita e non è troppo gradito. Il sesamo, quando viene macinato, rilascia il suo prezioso olio che avvolge i grani di sale; in questo modo il corpo riesce a gestirlo meglio. Il sale viene quindi usato in cottura e il gomasio in tavola.
A cosa serve il gomasio
Il gomasio però funziona anche come rimedio perché ha spiccate proprietà alcalinizzanti.
Rinforza tutto il tratto digerente e aumenta il livello di energia.
Sembra anche essere utile in caso di abuso di alcool: 1 o 2 cucchiaini sarebbero sufficienti per ritornare in sé in caso di sbornia.
Se viene utilizzato nel contesto di un’alimentazione naturale, cioè a base di cereali integrali, legumi e verdure, accelera il processo di deacidificazione dell’apparato digestivo, migliorando l’assorbimento delle sostanze nutritive.
È molto utile anche contro l’anemia, l’ipoglicemia, le infiammazioni e i disturbi generati da un’alimentazione troppo acida.
Iniziando a introdurre quotidianamente il gomasio nelle tue giornate, potrai vedere come il tuo livello di energia aumenta e come qualche piccolo disturbo comincerà a migliorare.
Attenzione però: come al solito bisogna curare il contesto, non basta imbottirsi di gomasio per alcalinizzare il corpo. Dobbiamo anche ridurre le cause dell’acidità: il gomasio è utile e benefico, ma da solo non può fare miracoli, devi dargli un aiuto!

Come fare il gomasio
Il gomasio è fatto di sesamo e sale, quindi non ci vuole una grande fornitura di ingredienti per iniziare a farlo in casa.
È facilissimo da fare in casa, talmente facile che non vale la pena comprarlo confezionato: il sapore è diverso, quello casalingo è più caldo e avvolgente e puoi anche decidere tu le proporzioni.
La preparazione casalinga del gomasio è un rituale molto contemplativo. Non farlo se hai fretta, se non hai voglia, se vuoi solo toglierti il pensiero. È talmente bello e confortante che, già che lo fai, ti suggerisco di goderti ogni momento e ogni passaggio. È un procedimento fatto di profumi, di consistenza, di gusto, di rumori… Vedrai che ti piacerà.
L’attrezzatura è, di nuovo, molto semplice: ti bastano una padella antiaderente e un mortaio. Tradizionalmente si usano il suribachi e il surikogi, ma anche un mortaio classico funziona bene.
Suribachi e surikogi
Per fare il gomasio nel modo classico, si usa il suribachi, un mortaio in ceramica con le pareti zigrinate. L’effetto è simile a quello di una grattugia, anche se più delicato sui cibi. Si usa con il surikogi, un pestello che, essendo in legno, permette di essere delicati quando si macina gomasio, spezie o altro. Pur non essendo strumenti indispensabili, sono estremamente utili e versatili.
Quale sale scegliere
È importante scegliere un sale di buona qualità per avere il massimo dei benefici per la salute.
Un buon sale marino integrale è quello più adatto. Siamo in un’epoca in cui il sale viene demonizzato in ogni contesto, ma è bene chiarire: il comune sale da cucina, il classico cloruro di sodio, è un prodotto figlio dell’industrializzazione. In altre parole, in natura non esiste sotto questa forma, ma viene creato in laboratorio. Purtroppo vengono tolti 80 e più elementi e restano solo sodio e cloro.
Il sale marino integrale contiene invece anche potassio, magnesio, calcio, iodio e altri microelementi. Quindi quando ti capiterà di dover comprare del sale, sceglilo integrale: ormai alcune marche da supermercato hanno anche questa versione, è facilissimo da trovare.
Che proporzioni usare
Ci sono delle ricette standard per il gomasio, ma non dimentichiamo anche la soggettività. Gli ingredienti sono due, il sesamo e il sale, e la loro proporzione può variare secondo criteri precisi:
- Se vuoi fare un gomasio classico, puoi usare una proporzione di 10 a 1, cioè 10 cucchiai di sesamo e 1 cucchiaio di sale.
- Se vuoi fare un gomasio più forte, perché magari sei debilitata da un’influenza e hai bisogno di più energia, la proporzione sarà di 8 a 1, 8 cucchiai di sesamo e 1 cucchiaio di sale.
- Se, invece, hai bisogno di un gomasio più leggero, ad esempio per il periodo estivo, puoi passare a 12-14 a 1.
Come procedere
Il sesamo
Fai scaldare una padella antiaderente, meglio se capiente; versa i semi di sesamo e abbassa la fiamma. Non tenerla alta perché i semi inizieranno a scoppiettare e a saltare dappertutto. In alternativa puoi usare un coperchio. Mescola bene con un cucchiaio di legno e tienili d’occhio perché da tostato a bruciato è veramente un battito di ciglia.
Dopo poco sentirai un profumo delizioso di semi tostati e loro saranno passati ad un color bruno molto invitante.
La regola vuole che siano pronti quando si riescono a sbriciolare sfregandoli tra il pollice e l’anulare. Questo perché l’anulare è il dito meno forte e più delicato che abbiamo, se li sfregassimo tra il pollice e l’indice si sbriciolerebbero anche se non fossero pronti. Non è poetico questo passaggio? Mentre assapori la poesia, occhio a non bruciarti (a me capita tutte le volte, e dico proprio tutte). A questo punto puoi travasare il sesamo tostato nel suribachi.
Il sale
È il momento del sale. Il sale marino integrale è particolarmente umido, perciò è bene farlo asciugare prima di unirlo al sesamo. Quando la padella è libera dal sesamo ed è ancora calda, metti il sale e lascialo per qualche minuto (se nel frattempo si è raffreddata riaccendi il fuoco e tienilo basso). Quando è pronto lascialo raffreddare e poi uniscilo al sesamo nel suribachi.
Il momento più bello
È il momento di passare alla parte più contemplativa (e profumata) del processo. Inizia delicatamente a far ruotare il pestello nel suribachi (se hai un mortaio normale va bene lo stesso) triturando i semi e il sale.
Si sprigionerà un profumo indescrivibile, che solo chi fa il gomasio in casa conosce. Metti un po’ di musica rilassante, siediti comoda, tieni in braccio il mortaio e macina i semi con calma, senza sfogare su di loro i nervosismi della giornata. Devi usare una pressione media: i semi devono potersi rompere e il loro olio deve avvolgere il sale. Non devi fare una pasta, basta che siano spezzettati.
Fai un movimento circolare che parte dal fondo e sale sui bordi, sempre nello stesso senso: orario se usi la mano destra, antiorario se usi la sinistra. Dopo pochi minuti sarai inebriata dal profumo e dall’automatismo del gesto, e avrai un gomasio perfetto e delizioso. Non è necessario ridurlo in una polvere finissima, puoi considerarlo pronto quando la maggior parte del sesamo è macinata e ha un aspetto “sabbioso”. A me piace quando ci sono ancora dei semi interi, ma se lo preferisci più omogeneo puoi andare avanti a lavorarlo.
Conservalo in un barattolo di vetro con un coperchio che chiuda bene. Riponilo in un luogo fresco e asciutto. Non conservarlo in frigo: un posto umido lo farebbe andare a male nel giro di pochissimo. Se è fatto bene e conservato bene dura anche 2-3 mesi.
Il procedimento per fare il gomasio è un lavoro calmo, pacato e contemplativo. È bello da fare, coinvolge tutti i sensi e mette serenità.
