Il miglio è un cereale sottovalutato. Ha un sacco di proprietà, spesso viene liquidato con un “è quello che mangiano gli uccellini” e non lo si prende più in considerazione.
Vediamo, invece, a che cosa serve e perché dovresti introdurlo nei tuoi piatti.
Indice
Le proprietà del miglio
Già solo il colore, questo bel giallo dorato e caldo, dovrebbe convincerti ad assaggiarlo. Non può essere cattivo un cereale con un colore così bello! Il colore non è però il suo unico punto di forza, ecco qua tutti gli altri:
Toglie la fame nervosa
Se hai qualche problema di eccessiva voglia di dolce, il miglio può essere uno dei tuoi migliori alleati. È un cereale dolce di natura e, se consumato regolarmente, aiuta a smorzare gli attacchi di fame delle quattro del pomeriggio, quelli in cui ti lanceresti su un pacchetto di biscotti (non ho mai visto nessuno avere un’irresistibile voglia di fagiolini).
Aiuta il pancreas e lo stomaco
Secondo la macrobiotica, il miglio è il cereale di riferimento per l’elemento Terra: è quello che si preoccupa della salute di stomaco e milza-pancreas (sono considerati un organo unico). Non è solo dolce e delizioso, ma viene anche assimilato e digerito facilmente. In più previene la formazione di gas intestinali e aiuta nei casi di pancia gonfia.
È utile anche nei casi di alito cattivo perché riduce la formazione di batteri all’interno della bocca.
Rispetto agli altri cereali, il miglio è stato classificato come alcalino, quindi è particolarmente indicato anche per chi soffre di acidità di stomaco.
Riduce i grassi nel sangue
Il miglio, ovviamente unito ad altri accorgimenti nella dieta, può aiutare a ridurre i depositi di grassi nel sangue, tipici dei casi di arteriosclerosi, disturbi coronarici e circolatori. Pur non essendo strettamente il cereale del cuore (elemento Fuoco), è molto benefico per il sistema circolatorio.
Rafforza il sistema immunitario
È un cereale ricco in amminoacidi, in questa stagione è l’ideale per dare una mano alle tue difese immunitarie. Aiuta a combattere raffreddori e sinusiti. È anche un ottimo alimento per nutrire il corpo subito dopo una gravidanza.
Migliora la qualità del sonno e dell’umore
C’è un tipo di insonnia che è legata all’equilibrio del pancreas. Hai presente quando ti infili nel letto e poi continui a girarti e rigirarti senza riuscire a prendere sonno? Ecco, quello è il pancreas che si lamenta. Il consumo di miglio lo aiuta a ritrovare il suo equilibrio e, di conseguenza, aiuta te a dormire meglio.
Toglie l’umidità dal corpo
Nei casi in cui è presente una gran quantità di liquidi o muco nel corpo, il miglio è di grande aiuto: raffreddori, ritenzione idrica, sinusiti, tosse con catarro e simili trovano grande beneficio nell’utilizzo costante del miglio.
Come cucinare il miglio
Previo ammollo per contrastare l’acido fitico, il miglio può essere cotto con varie proporzioni di acqua:
- se stai preparando una zuppa o una minestra, cuocilo con una proporzione di 1:5, una tazza di miglio e una di acqua;
- se vuoi fare delle crocchette o un piatto più consistente, la proporzione da usare è di 1:3
- per la colazione va bene anche fino a 1:6
Il metodo di cottura è semplice: si mette il cereale con l’acqua in una pentola o nel cuociriso, si aggiunge un pizzico di sale e si porta a bollore. Da lì, in 30-35 minuti è pronto!
Ricordati che il miglio una volta cotto tende a fare l’effetto pastone: puoi provare ad evitarlo facendolo tostare qualche minuto in una pentola asciutta prima di cuocerlo.
Dove si compra il miglio
Il miglio si trova con facilità nei negozi di alimenti biologici. Recentemente mi hanno fatto provare il miglio decorticato di Sapore di Sole e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Ha un sapore corposo e, se tostato a dovere prima della cottura, non fa effetto pastone.
Posso chiederti come mai lo metti in ammollo? Io sapevo che è uno di quei cereali che non necessitano di ammollo… tantopiù che quello nella tua foto è anche decorticato…
Ciao Michela, lo metto in ammollo per ridurre l’acido fitico, che è un antinutriente (cioè ostacola l’assorbimento di alcune sostanze utili, tra cui il ferro). In genere il miglio non viene messo in ammollo perché di base è già alcalino e non gli serve la germogliazione per ridurre l’acidità. L’acido fitico però è un discorso a parte 🙂
Ti confesso che non sono però così scrupolosa con il miglio, a volte capita che non lo metta in ammollo e lo usi direttamente così com’è 🙂
ok, ricevuto! Quindi basta un’ora per ridurre l’acido fitico? Posso chiederti come mai il riso integrale lo metti in ammollo solo un’ora? io compro quello integrale Rosa Marchetti e lo tengo in ammollo tutta la notte, altrimenti non mi cuoce mai…ora ho preso un riso integrale Thai e non ho idea dei tempi di ammollo invece…
Per l’acido fitico ci vogliono almeno 12 ore di ammollo, meglio se 24. Tempi inferiori a questi sono invece per ridurre i tempi di cottura. Io mi incasino spesso con le proporzioni di acqua invece, dopo 24 ore di ammollo non so più quanta usarne 🙂