Se su questo blog ci fosse il capitolo “una volta ogni tanto”, questa ricetta ci entrerebbe di diritto.
Mi vergogno quasi a scriverla qua, è talmente facile che si spiega da sola, ma colgo l’occasione per spendere qualche parola sul perché non è una ricetta da tutti i giorni.
Gli ingredienti che la compongono sono tutti di origine tropicale.
E quindi, dirai tu?
Quindi tutto quello che cresce vicino a te è quello che ti serve. Gli alimenti tropicali crescono in zone calde e la loro natura è estremamente raffreddante (yin).
Ananas, banane, caffè, cocco, mango, papaya sono tutti cibi che dal punto di vista energetico per noi che viviamo in un clima temperato non solo non sono utili, ma possono facilmente diventare dannosi.
Perché i cibi tropicali fanno male
(non è che fanno male, ma ci piace così tanto dividere le cose tra fa bene – fa male!)
L’uso quotidiano di cibi che non crescono vicino a noi può dare problemi.
Per il gioco degli opposti, quando fuori fa caldo il corpo ha bisogno di stare al fresco e quando fuori fa freddo il corpo deve stare al caldo. Le banane, ad esempio, sono frutti che raffreddano, quindi non ha senso consumarle assiduamente qua da noi, dove non c’è la necessità di mantenere nel nostro corpo una temperatura così fresca (lo so, questo discorso fatto ad agosto perde un po’ di senso, ma quel caldo è diverso da questo caldo).
Se andiamo avanti tutto l’inverno a portarci al lavoro una banana per lo spuntino di metà mattina (che sia comoda è innegabile) ci ritroveremo ad avere un accumulo di yin (quindi di freddo) che sfocerà quasi di sicuro in un raffreddore.
Niente di personale contro le banane, ma se ci fai caso la nostra quotidianità ormai è invasa da cibi tropicali: caffè, cacao, spezie, ananas, banane, avocado, datteri, latte di cocco, bevande a base di cola e così via sono parte della nostra vita. Se mangi una banana ogni tanto non succede niente, ma se la tua giornata è scandita da alimenti troppo yin il raffreddore è il minimo che possa capitarti.
Okay, dopo questo terrorismo psicologico ti meriti la ricetta più facile del mondo. Mi raccomando, scegli un buon cioccolato, che non sia pieno di schifezze e di zucchero.
Palline di avocado e cioccolato
Ingredienti per 12-15 palline
un avocado maturo
150 gr di cioccolato fondente della migliore qualità
1/2 cucchiaino di cannella
cocco grattugiato o cacao amaro in polvere
Preparazione
- Sbuccia l’avocado, togli il nocciolo, trasferisci la polpa in una ciotola e schiacciala bene con una forchetta.
- Fai fondere il cioccolato a bagnomaria.
- Unisci il cioccolato all’avocado e mescola fino a non avere più grumi.
- Aggiungi la cannella e mescola ancora.
- Quando avrai una crema uniforme e senza grumi, mettila in frigo per almeno mezz’ora.
- Trascorso il tempo riprendi la ciotola e con le mani fai delle palline da 2-3 cm di diametro.
- Falle rotolare in un piattino con il cocco grattugiato o con la polvere di cacao.
- Leccati bene tutte le dita e metti le palline in frigo.
- Cerca di non mangiarle tutte insieme.


L’avocado è un grasso buono ed è uno dei pochi frutti con un basso contenuto di fruttosio, cosa che lo rende adatto se ti devi disintossicare dallo zucchero.
Resta pur sempre un frutto tropicale, quindi cerca di consumarlo con moderazione.
Michela says
Non vedo l’ora di provarle! Post molto interessante, anche il tè sarebbe da evitare per gli stessi motivi?
Silvia says
Ciao Michela, il tè kukicha puoi berlo quotidianamente, non fa male, anzi, fa solo bene! Per quanto riguarda tè verdi e tè neri è meglio non eccedere, mentre ti puoi sbizzarrire con gli infusi di erbe 🙂